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In un mondo dove chiunque può fare ricorso al chirurgo estetico, cambiando a piacimento connotati e forme ha ancora senso parlare di fisiognomica in senso classico? Tutti, insomma, paiono essere piccoli architetti della propria immagine, e perfino di una vasta gamma di connotazioni comportamentali, proiettate con un demiurgico click del mouse nel cyberspazio della second life: un modo assolutamente diverso di pensare se stessi e di proiettare il proprio eidolon nel mondo, divenuto avatar. Questo libro non ha nulla del volume classico sulla fisiognomica. Si configura piuttosto come un’indagine quasi holmesiana che, partendo da una serie di indizi, intende approdare a una qualche conclusione. Il libro non tralascia tuttavia i fondamenti generali della fisiognomica classica.